La nascita degli oceani

Da milioni di anni, i nostri oceani coprono oltre il 70% della superficie del pianeta.
Gli studiosi concordano nel fissare a circa 4 miliardi di anni fa  la nascita degli oceani, che diede il via a quella della vita sul nostro pianeta.
Siamo al termine di un periodo oscuro e terribile quanto il suo nome: l'Adeano (da "Ade", inferi), la prima era geologica del giovane pianeta, iniziata circa 4,3 miliardi di anni fa. Recentemente un gruppo di ricercatori del Southwest Research Istitute del Colorado, USA, guidato da Simone Marchi (scienziato italiano), è riuscito a ricostruire con buona approssimazione le condizioni ambientali, davvero proibitive per qualsiasi forma di vita oggi nota, pubblicando i risultati nella rivista Nature.
Non è stato facile, ha spiegato Marchi, testimonianze geologiche di quei remoti eventi sono pressoché inesistenti, essendo andate perdute nel corso delle ere: di fatto, le rocce più antiche oggi reperibili e studiabili risalgono a 3,8 miliardi di anni, quando le condizioni del nostro pianeta cominciarono a stabilizzarsi e la crosta terrestre a raffreddarsi. Per realizzare i loro modelli, sono partiti dal dato accertato che, durante l'Adeano, la Terra ancora priva di atmosfera di protezione come la conosciamo oggi, era sottoposta ad un bombardamento continuo di asteroidi e comete. L'idea del dott. Marchi e del suo team è stata prendere il nostro satellite come modello di riferimento per ricostruire le collisioni che hanno segnato la formazione della crosta terrestre: le migliaia di crateri che costellano la superficie lunare, infatti, testimoniano perfettamente la dinamica dei tempi e delle dimensioni degli impatti meteoritici che hanno sconvolto per milioni di anni la Terra. I dati elaborati studiando la Luna sono stati integrai con quelli dell'analisi dei meteoriti caduti sul nostro pianeta e con quella degli zirconi, i minerali che si formano nella roccia fusa cristallizzandosi solo a certi intervalli di temperatura. Ne è venuto fuori un quadro impressionante della Terra e dei suoi primordi: laghi di roccia fusa, migliaia di vulcani in continua eruzione, terremoti causati sia dall'attività vulcanica che dall'impatto devastante di asteroidi del diametro di 10 Km e più, tali da rilasciare un'energia inimmaginabile in grado di fondere le rocce che riuscivano a ricompattarsi solo nei periodi di tregua tra un impatto e l'altro. I ricercatori ritengono assai probabile, dai dati analizzati e dai modelli ricostruiti, che durante l'Adeano si siano abbattuti sulla Terra almeno quattro intensi asteroidi di diametro superiore ai 1.000 Km, e dai tre ai sette corpi celesti di oltre 500 Km di diametro: l'ultimo di questi impatti, avvenuto circa 4 miliardi di anni fa, avrebbe dato il via all'attuale quadro ambientale del pineta.

Circa 4 miliardi di anni fa, quindi, il pianeta prese forma, ma già in precedenza l'impatto con i giganteschi asteroidi convertiva in calore l'energia cinetica liberata dalle rocce al momento dell'impatto: calore che sciolse l'interno della Terra, ai primordi freddo e solido. I costituenti più pesanti del magma di fusione (circa un terzo dell'intera massa terrestre) sprofondarono sempre più verso il centro del pianeta, formando un nucleo denso composto soprattutto da ferro e nichel a temperature di 3.500-4.700°C, mentre quelli più leggeri salirono verso la superficie, grazie soprattutto all'attività vulcanica che depositava materiali sulla crosta esterna. le eruzioni vulcaniche espellevano anche gas, di qui i più leggeri - come l'elio e l'idrogeno - si volatizzavano nello spazio, mentre gli altri costituivano man mano un'atmosfera stabile, formata da azoto, anidride carbonica e vapore acqueo. Quest'ultimo si formava continuamente a causa dell'enorme calore, ma col progressivo raffreddamento della crosta terrestre riuscì a condensarsi, formando acqua. Altra acqua fu portata dai corpi celesti che, sempre meno frequentemente, grazie alla protezione fornita dalla nascente atmosfera, continuavano a cadere sulla Terra: alcune meteoriti sono formate infatti fino al 20% di acqua.
L'acqua oceanica era inizialmente dolce, ma divenne sempre più salata per il dilavamento delle rocce emerse dovuto alle piogge, che apportò sali minerali solubili ai giovani mari, lasciando i materiali più resistenti a formare i primi continenti.
Andò quindi delineandosi il quadro ambientale che, pur modificandosi continuamente nel corso delle successive ere geologiche, doveva portare a quello attuale.
Dopo il raffreddamento della crosta terrestre e l formazione stabile di acqua, mancava ancora un elemento fondamentale alla vita sul nostro pianeta: l'ossigeno. Fu proprio negli oceani primordiali che, circa 3.5 miliardi di anni fa, comparvero i primi organismi fotosintetici, in grado di produrre ossigeno libero che man mano andò ad aggiungersi ai gas che componevano la giovane atmosfera terrestre.

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