Vasa: la nave che affondò subito dopo il varo

La più grande nave rinvenuta dagli archeologi




La Vasa era una nave da guerra svedese del XVII secolo si ribaltò e affondò dopo che i boccaporti si riempirono d'acqua.
Fu oggetto di  un ingente progetto di recupero e di esposizione in un museo. Costruita nel 1626, fu probabilmente la più potente nave da guerra dei suoi giorni, perché destinata a giocare un ruolo fondamentale nei sogni di grandezza del re svedese Gustavo II, che trascorse 18 anni dei 21 del suo regno muovendo guerra ad altri paesi.
Nel 1628 la Vasa era pronta per entrare in azione. Nonostante le preoccupazioni del capitano circa le proporzioni sbilanciate della nave, questa prese egualmente il largo sotto una pioggia di coriandoli  e i canti di giubilo della folla eccitata e orgogliosa che assisteva al varo. La festa, tuttavia, fu di breve durata: all'uscita dal porto, le vele della Vasa furono colpite per la prima volta dal vento. Percorsi appena 1.300 metri, la nave affondò improvvisamente tra la costernazione e l'incredulità generale. Circa 30 delle 150 persone che si trovavano a bordo persero la vita. Un immediato tentativo di salvataggio della nave risultò inutile, consegnandola al mare per secoli. Il relitto fu individuato nel 1956 dall'archeologo Anders Franzen, che cooperava con la marina svedese, il Museo marittimo e la compagnia di recupero Neptune, riuscendo a riportarla in superficie nel 1961. La nave oggi si trova nel museo ad essa dedicato, a Stoccolma, e ogni anno attira milioni di visitatori da tutto il mondo.











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