Limulo: un fossile vivente
Il limulo ha subito solo minimi mutamenti nell'arco di almeno 400 milioni di anni
I suoi antenati abbondavano nei mari e nelle acque dolci di tutto il pianeta, le poche specie viventi sono oggi circoscritte alle coste americane e indo-pacifiche. La specie più grande, il limulo polifemo americano, può raggiungere i 60 cm di lunghezza ("coda esclusa") e i 5 Kg di peso. Vive sul fondo, in acque basse e torbide, dato che non ama la luce intensa e diretta. Si nutre di molluschi, vermi, cadaveri di pesci e invertebrati, alghe ed erbe marine. Non disponendo di un vero apparato mascellare trituratore, esso utilizza le setole di qui sono provviste le sue zampe per sminuzzare il nutrimento prima di portarlo alla bocca: ciò lo obbliga di fatto ad alimentarsi solo quando è in movimento. I maschi, molto più piccoli, hanno il primo paio di zampe toraciche prive di chele, sostituite da una sorta di artiglio con cui si aggrappano al dorso della femmina per l'accoppiamento. Ogni anno a fine primavera, durante il plenilunio e l'alta marea, centinaia di migliaia di individui di limulo polifemo affollano alcune spiagge centro-nordamericane, accoppiandosi in pochi centimetri d'acqua. Le femmine scavano nella sabbia buche profonde una ventina di centimetri, deponendo fino a 100.00 minuscole uova. La larva che ne sguscia dopo poche settimane ha la caratteristica forma delle trilobiti fossili e per questo viene chiamata "trilobitoide": cresce con estrema lentezza e sono necessarie almeno una quindicina di mute in una decina di anni perché il limulo divenga adulto, raggiungendo la maturità sessuale non prima del 12° anno di età.
Il suo corpo è ricoperto da una spessa corazza chitinosa irrobustita da sali di calcio.
Commenti
Posta un commento